La tomba di Mr Hunter by Joseph Mitchell;

La tomba di Mr Hunter by Joseph Mitchell;

autore:Joseph Mitchell; [Mitchell, Joseph]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788845982590
editore: edigita


Mr Hunter si è alzato in piedi. «Direi che mi sono riposato abbastanza. Andiamo al cimitero». Si è incamminato giù per i gradini, e io dietro. Si è chinato sotto il portico, ha preso una zappa e me l’ha passata. «Potrebbe servirci» ha detto. «La prenda lei, se non le spiace. Mi aspetti alla porta. Entro, chiudo tutto, e la raggiungo fra un minuto. Non di più».

Ho fatto come mi diceva, e camminando ho dato un’occhiata ai cespugli di rose rampicanti a lato del portico. Erano rose rosa. Col caldo che faceva, non mi aspettavo di vedere Mr Hunter arrivare in giacca. A doppio petto. Si era messo anche una cravatta nera e un cappello di feltro, nero anche lui. Dovevano essere i vestiti della domenica, e gli davano un’aria severa e solenne.

«Stavo ammirando il suo roseto».

«Niente male, vero? È una pianta molto vecchia. Quando l’ho piantata ci ho messo tutto intorno un po’ di ossi avanzati. Le donne del Sud lo facevano sempre. Non c’è fertilizzante migliore degli ossi, per le rose». Mi ha preso la zappa, se l’è messa in spalla, e ci siamo incamminati per Bloomingdale. Sulla strada, dato che a Sandy Ground non ci sono marciapiedi.

Un po’ più avanti abbiamo superato un signore che arrancava appoggiandosi a un bastone. I due hanno scambiato qualche parola, poi Mr Hunter ci ha presentato. «Questo è Mr William E. Brown, uno dei più vecchi allevatori di ostriche di Sandy Ground. Ha ottant’anni e passa, ma è più giovane di me. Come andiamo, Mr Brown?».

«Appesi a un filo».

«Addirittura?».

«Ma no, no, bene. A parte che non mi sento le gambe, che ho la cataratta e non ci vedo quasi niente, che il dentista mi ha fatto una dentiera che secondo lui va bene ma secondo me non sta su, che l’inverno scorso mi sono beccato due volte la polmonite e il dottore mi ha dato un accidente di medicina che mi ha stordito. Anzi, sono ancora stordito».

«È un pezzo che non la vedo in giro» ha detto Mr Hunter.

«Mi faccio i fatti miei. Mai stato uno che va in casa d’altri. Parlano, parlano, e tu ti devi sorbire tutte quelle mezze balle, poi la volta dopo le ripetono, solo che secondo loro le hai dette tu».

«Be’, mi ha fatto piacere vederla, Mr Brown».

«Ha fatto piacere anche a me, Mr Hunter. Dove state andando?».

«Facciamo due passi fino al cimitero».

«Be’, là nessuno vi romperà le scatole».

Ci siamo rimessi in marcia.

«Mr Brown è arrivato qui da ragazzo, come me» ha detto Mr Hunter. «È nato a Brooklyn, ma i suoi erano del Sud».

«Anche lei è del Sud?».

«No».

Ha fatto una faccia serissima, e ha ripreso a parlare solo quattro o cinque case dopo.

«No. Mia madre era del Sud. Se lo vuole proprio sapere, mia madre era nata in schiavitù. Si chiamava Martha, Martha Jennings, ed era del 1849. Jennings era il nome del suo padrone. Un grande proprietario terriero della Shenandoah Valley, in Virginia. Era il padrone anche della madre di mia madre, ma l’ha venduta che mamma avrà avuto quattro o cinque anni, e le due non si sono mai più riviste.



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